giovedì 20 dicembre 2012

Pranzo di Natale


Tra pochissimi giorni ci sarà il tanto temuto (o amato) "pranzo di Natale"!
Forse sono in ritardo per darvi qualche consiglio o raccontarvi come lo affronterò io, comunque, se anche voi siete come me, amanti dei "last minute", allora sono in tempo!

10 consigli per voi, vegan-crudisti in erba, per affrontare il vostro primo Natale.

- Consiglio n.1:
Se possibile, fate il pranzo a casa vostra.
Richiederà più impegno ma sarete facilitati nel tenere sotto controllo i vostri appetiti e a mantenere le vostre abitudini alimentari senza tradire i vostri principi e il vostro stomaco!

- Consiglio n.2:
Come prima esperienza Natalizia con parenti vari, vi sconsiglio di preparare un pranzo total rawfood, concedete ai vostri ospiti: risotti, pastasciutte, torte salate o dolci, verdura cotta...

- Consiglio n.3:
Anche sul veganismo stretto ho dei dubbi, magari riuscite a trovare qualche uova da galline che razzolano libere a terra, vedrete che non se ne avranno a male se "rubate" loro qualche uova. Lo so, non è Pasqua è Natale, ma i vostri ospiti gradiranno.

- Consiglio n.4:
Procuratevi ogni sorta di verdura e frutta fresca, compresi frutti tropicali (anche se non sono a chilometro 0), iniziate il pasto con un ricco pinzimonio e con qualche frutto come avocado, papaia, mango, tagliati a fettine fini distribuiti in piattini sul tavolo. Se siete dei fissati delle "combinazioni alimentari", per quel giorno prendetevi una vacanza, gli abbinamenti saranno i più disparati, consolatevi pensando che il prossimo Natale, o non verrà nessuno a pranzo da voi, oppure arriveranno parenti che avrete coltivato per un intero anno, quindi pronti per il passo successivo!

- Consiglio n.5:
Fornitevi di semi vari (quella che noi chiamiamo "frutta secca": mandorle, noci, nocciole, anacardi, noccioline americane...), datteri naturali, fichi secchi e frutta essiccata in genere, metteteli sparsi sulla tavola imbandita. Oppure offriteli al termine del pranzo. Verranno utili per tappare eventuali buchi dei vostri ospiti che forse, abituati a rimpiazzarsi durante tutto il giorno di Natale, avranno la necessità anche quest'anno di alzarsi dalla tavola pieni come otri.

- Consiglio n.6:
Fate in modo che non ci siano varie portate, ma mettete tutto, o quasi, sul tavolo, o a buffet, in modo che ognuno possa mangiare quel che vuole quando vuole.
Così anche voi sarete completamente liberi di mangiare quel che volete, anche crudo al 100%. I vostri ospiti, probabilmente, non lo noteranno neppure!

- Consiglio n.7:
Stupite i vostri ospiti con un paio di ricercate ricette crudiste e un paio vegane (non necessariamente crude), trovate nei vostri libri o siti preferiti di cucina vegana e crudista. Io personalmente preferisco una cucina semplice ma, per un'occasione come il Natale, si possono preparare degli ottimi piatti elaborati.

- Consiglio n.8:
Preparate diverse creme e salsine vegane, da mangiare con pane integrale con semini, fatto con le vostre mani e il vostro forno.

- Consiglio n.9:
Mettete della musica di sotto fondo e mantenete viva la conversazione tra i commensali, che in ogni caso non deve vertere sul cibo o veganismo, o crudismo. Glissate con un sorriso, ad ogni eventuale tentativo di portare la conversazione in quella direzione, a meno che siate pronti a "combattere" per i vostri ideali, anche a Natale!

- Consiglio n.10:
Rilassatevi, sorridete, fuori e dentro di voi. Siate amabili con tutti i vostri parenti sia con quelli che amate che con i "parenti serpenti", questi ultimi ne rimarranno spiazzati.
Vedrete che andrà tutto benissimo!

Buon Pranzo!

Florence


mercoledì 19 dicembre 2012

Il buongiorno si vede dal mattino

Buongiorno!
Scusate, sono stata via due settimane, e mi è stato impossibile avere una connessione decente! Ma rieccomi qui con nuovi racconti dalla mia esperienza.

Si stanno avvicinando tempi difficili per noi "poveri" vegani tendenzialmente crudisti: le vacanze di Natale! Vi parlerò nel prossimo post del pranzo di Natale, ma permettetemi ora di affrontare un argomento che mi sta molto a cuore: la prima colazione.
Mi è stato insegnato fin da piccola che un'abbondante colazione fa essere attivi per tutta la giornata, in forze, lucidi e produttivi.
Una colazione ricca di carboidrati, zucchero o miele, latte, caffè o tè o caffellatte e biscotti, magari uovo sodo, toast o pane burro e marmellata, cereali, yogurt, müsli, spremuta d'arancia...
Alt! Fermi tutti! Di tutto questo lungo elenco, salvo solo il succo d'arancia!
E adesso, se avete un po' di pazienza, vi spiego il perché.

Nella mia vita, la colazione ha sempre determinato l'umore della mia giornata e, viceversa, la colazione è determinata dall'umore col quale mi accingo a consumarla. Peggiore è lo stato d'animo col quale mi sveglio e maggiore deve essere la forza di volontà per contrastare l'impulso irrefrenabile a correre ad addolcire il malumore in pasticceria con un cappuccino ed una brioche alla crema! L'effetto lenitivo e piacevole, però, è solo momentaneo, infatti subentrano subito disturbi intestinali, senso di pesantezza iniziale e senso di vuoto pneumatico dopo un po' di tempo dall'assunzione. Per non parlare di quando la colazione, anche consumata a casa, staziona nello stomaco per un tempo determinabile solo su scala di era geologica, indecisa se ripercorrere i suoi passi a ritroso, esplorando vie evacuative alternative, o proseguire per il suo naturale cammino nel lungo e tortuoso sentiero verso il basso, fuori dal corpo.
Questo mi accade con tutto ciò elencato precedentemente, tranne che con la spemuta di arancia, o pompelmo o limoni.
Ancora prima di apprendere dei 3 "cicli circadiani" (cicli giornalieri: ore 4-12: di eliminazione; ore 12-20: di appropriazione; ore 20-4 di assimilazione; mi dilungherò sull'argomento in un post futuro) il mio corpo li conosceva già!
Mi era proprio impossibile scambiare il ciclo dell'eliminazione con quello dell'assimilazione, facendo un'abbuffata mattutina!
Da ragazzina il mio ideale era il digiuno mattutino, soprattutto per non essere costretta a perdere un quarto d'ora di sonno la mattina prima di andare a scuola! Poi recuperavo a pranzo, merenda e cena!
Forse il digiuno completo e regolare, la mattina, non è consigliabile, però stare attenti al delicato momento della eliminazione, fino a mezzogiorno, aiutando il corpo nel suo processo di disintossicazione dalle scorie, ovvero di quelle parti di cibo che non digeriamo ed assimiliamo, può aiutare veramente a stare meglio.
Si evita così di intasare il corpo, aiutando a mantenerlo "pulito", anche senza digiuni prolungati.
Può aiutare quindi, durante ciclo dell'eliminazione, l'assunzione di acqua, soprattutto se leggera di montagna, succhi di frutta acida, e centrifugati di frutta e verdura, frutta mangiata intera e, se proprio la fame ci assale, pochi cereali integrali.

Le mie mattine iniziano così:
Ore 7: lascio che il corpo si risvegli con un bel bicchiere di acqua leggera, a temperatura ambiente.
Dopo circa mezz'ora, una spremuta di arancia o pompelmo o, se sono in fase disintossicante convinta, una spremuta pura di due o tre limoni.
Verso le 8.30 mi preparo un centrifugato di mela-sedano-carota, in parti uguali ed un pizzico di radice fresca di zenzero.
Così la parte liquida della colazione è soddisfatta, i liquidi immessi andranno nella direzione dell'eliminazione.
Se più avanti nella mattinata mi viene fame, mi concedo una banana od una mela od un kiwi... Verso le 10.30
Poi di solito sono soddisfatta, e quello che aggiungo è solo acqua leggera.
Ma se voi avete languori e sensazione di vuoto allo stomaco, potete consumare dei cereali con un succo di frutta preparato da voi.

Riassumendo:
Ore 7: bicchiere acqua leggera a temperatura ambiente.
Ore 7.30: spremuta di agrumi
Ore 8/8.30: centrifugato di mela-sedano-carota e radice fresca di zenzero.
Ore 10.30/11: frutta fresca di stagione ed eventuali cereali integrali.

Avrete notato la completa mancanza di caffè o tè, sostanze eccitanti, che inizialmente sembrano svegliarci e darci tono per affrontare la giornata ma che, alla lunga, intossicano il fegato, con l'effetto contrario di renderci più affaticati, ma coi nervi tesi!
Dopo un paio di settimane di questo tipo di colazione, vi renderete conto della differenza tra energia vera e lucidità mentale, e il sostenere sui nervi, tesi come corde di violino, ogni azione, ciò dà l'illusione di poter essere veramente efficienti, durante una mattinata lavorativa!
Provare per credere!
E le vostre colazioni come sono?

Alla prossima col pranzo di Natale!

Florence

lunedì 3 dicembre 2012

Pronti? Via!


Allora, dopo questa infarinatura di base, siamo "virtualmente" pronti per cominciare il nostro viaggio!
Nello zaino mettiamo un pelucchino (coltellino) e molta frutta e verdura.
Questo, ve lo dico subito, non è un blog di ricette, anche se talvolta vi darò delle suggestioni...
Questo è un blog di esperienza filtrata da letture, qui si parla (anzi, dovrei dire si scrive) e si racconta, con registro semi-serio, cosa accade nel corpo e nella mente di chi si approcci al veganismo tendenzialmente crudista, con tutti i pregi, ma anche i limiti, dell'esperienza personale portata agli altri.
Vi posso raccontare, dunque, come io ho incominciato il mio viaggio e perché, ma ognuno di voi avrà la sua storia, i suoi tempi, i suoi successi ed i piccoli insuccessi.

Io personalmente ho cominciato da latto-ovo-vegetariana, ma qualche tempo prima sono stata onnivora per qualche anno, anni prima ancora ero vegetariana, e sono nata e stata cresciuta da onnivora... insomma, ho avuto vicende alterne, fino a che non sono approdata ad un veganismo tendenzialmente crudista, e qui ho trovato finalmente quel che cercavo, in termini di etica, ecologia e salute.
Fin da bambina sono stata molto sensibile agli effetti del cibi sul mio corpo, rifiutando ciò che quasi tutti i miei coetanei mangiavano, cioè le merendine e le patatine.
Sono diventata vegetariana da adolescente, per fortuna non contrastata dai miei genitori. Dai quattordici anni ho cominciato a praticare yoga, e la scelta vegetariana è stata una naturale conseguenza della "non violenza" nei confronti degli animali. Allora non ero a conoscenza e non se ne parlava molto, di come erano trattati gli animali negli allevamenti, e pareva che il non ucciderli bastasse, e non si parlava neppure molto di quanto possano far male alla salute il latte e i suoi derivati; dunque ero latto-ovo-vegetariana. Dopo circa otto anni di vegetarianismo, la mia alimentazione non era equilibrata, e non ero molto in forze. Persone che mi volevano bene mi hanno "quasi obbligata" a riprendere a mangiare carne per riacquistare la salute. Sembrava aver funzionato, ma in realtà era solo che avevo ripreso a mangiare altro rispetto ad insalata e pasta, ed avevo ricominciato a prestare attenzione (nel modo sbagliato, ora lo comprendo) alla mia alimentazione, trascurata per qualche anno.
Riprendo quindi per un certo periodo a mangiare carne, con grandi sensi di colpa nei confronti degli animali, chiedendo scusa ogni volta che compravo, cucinavo e mangiavo parti del loro corpo.
Inoltre, devo dire, e non me ne vergogno, la carne mi è sempre piaciuta! Sì, la carne mi piace! O almeno mi piaceva. Non sono una di quelle fortunate persone che dicono: No, nessuna fatica nel diventare vegetariana, la carne? mai piaciuta, e piano piano non l'ho più mangiata. No,io no. La scelta vegetariana per me è stata una scelta difficile, di testa e di cuore, non di stomaco!!
Dopo qualche anno, però, non ce l'ho più fatta, sono dovuta tornare vegetariana, se volevo continuare a "convivere" con me stessa!
Ed infine, per ragioni di salute sono approdata al veganismo (scoprendo quanto con ciò contribuissi alla causa degli animali ed ambientalista) e successivamente al vegan crudismo.
Per fortuna, il corpo, a mano a mano che lo nutri con cibi sani, vegetali, vivi, vibranti di energia, diventa sempre più sensibile, e il rifiuto per certi cibi morti, compresa la carne, diventa naturale. Quindi il cammino diventa sempre più virtuoso, con sempre meno sforzo!
Vi parlerò in maniera più dettagliata del passaggio dal vegetarianismo al vegan crudismo in uno dei prossimi post.

Una nota aggiuntiva:
Questo blog vorrebbe essere un luogo di scambio dove ognuno, con la propria esperienza, può aiutare gli altri ad affrontare la nuova vita vegan crudista.
Vi aspetto, dunque, con qualche commento e racconto personale!
Ciao a tutti e alla prossima!

Florence


domenica 2 dicembre 2012

"Macchine infernali"


Ed eccoci, come promesso, al post su come e con cosa "trattare" i cibi, prima di immetterli nel nostro corpo!


Possiamo berli:

- centrifugato
- succo
- spremuta
- frullato


Sgranocchiarli:

- frutta secca


Masticarli dolcemente:

- germogli
- fermentati
- spaghetti vegetali

Il kit del "vero crudista" comprende:

- spremiagrumi (a mano o elettrico)
- estrattore di succhi (a mano o elettrico)
- frullatore
- essiccatore
- piccolo macina caffè
- tritatutto.

Eventualmente:
- centrifuga (è preferibile l'estrattore di succhi)
- preparatore di latti di semi (soprattutto se vegan non cudisti al 100%)

...

Ed altre macchine infernali...

Più avanti info più dettagliate



Florence