giovedì 20 dicembre 2012

Pranzo di Natale


Tra pochissimi giorni ci sarà il tanto temuto (o amato) "pranzo di Natale"!
Forse sono in ritardo per darvi qualche consiglio o raccontarvi come lo affronterò io, comunque, se anche voi siete come me, amanti dei "last minute", allora sono in tempo!

10 consigli per voi, vegan-crudisti in erba, per affrontare il vostro primo Natale.

- Consiglio n.1:
Se possibile, fate il pranzo a casa vostra.
Richiederà più impegno ma sarete facilitati nel tenere sotto controllo i vostri appetiti e a mantenere le vostre abitudini alimentari senza tradire i vostri principi e il vostro stomaco!

- Consiglio n.2:
Come prima esperienza Natalizia con parenti vari, vi sconsiglio di preparare un pranzo total rawfood, concedete ai vostri ospiti: risotti, pastasciutte, torte salate o dolci, verdura cotta...

- Consiglio n.3:
Anche sul veganismo stretto ho dei dubbi, magari riuscite a trovare qualche uova da galline che razzolano libere a terra, vedrete che non se ne avranno a male se "rubate" loro qualche uova. Lo so, non è Pasqua è Natale, ma i vostri ospiti gradiranno.

- Consiglio n.4:
Procuratevi ogni sorta di verdura e frutta fresca, compresi frutti tropicali (anche se non sono a chilometro 0), iniziate il pasto con un ricco pinzimonio e con qualche frutto come avocado, papaia, mango, tagliati a fettine fini distribuiti in piattini sul tavolo. Se siete dei fissati delle "combinazioni alimentari", per quel giorno prendetevi una vacanza, gli abbinamenti saranno i più disparati, consolatevi pensando che il prossimo Natale, o non verrà nessuno a pranzo da voi, oppure arriveranno parenti che avrete coltivato per un intero anno, quindi pronti per il passo successivo!

- Consiglio n.5:
Fornitevi di semi vari (quella che noi chiamiamo "frutta secca": mandorle, noci, nocciole, anacardi, noccioline americane...), datteri naturali, fichi secchi e frutta essiccata in genere, metteteli sparsi sulla tavola imbandita. Oppure offriteli al termine del pranzo. Verranno utili per tappare eventuali buchi dei vostri ospiti che forse, abituati a rimpiazzarsi durante tutto il giorno di Natale, avranno la necessità anche quest'anno di alzarsi dalla tavola pieni come otri.

- Consiglio n.6:
Fate in modo che non ci siano varie portate, ma mettete tutto, o quasi, sul tavolo, o a buffet, in modo che ognuno possa mangiare quel che vuole quando vuole.
Così anche voi sarete completamente liberi di mangiare quel che volete, anche crudo al 100%. I vostri ospiti, probabilmente, non lo noteranno neppure!

- Consiglio n.7:
Stupite i vostri ospiti con un paio di ricercate ricette crudiste e un paio vegane (non necessariamente crude), trovate nei vostri libri o siti preferiti di cucina vegana e crudista. Io personalmente preferisco una cucina semplice ma, per un'occasione come il Natale, si possono preparare degli ottimi piatti elaborati.

- Consiglio n.8:
Preparate diverse creme e salsine vegane, da mangiare con pane integrale con semini, fatto con le vostre mani e il vostro forno.

- Consiglio n.9:
Mettete della musica di sotto fondo e mantenete viva la conversazione tra i commensali, che in ogni caso non deve vertere sul cibo o veganismo, o crudismo. Glissate con un sorriso, ad ogni eventuale tentativo di portare la conversazione in quella direzione, a meno che siate pronti a "combattere" per i vostri ideali, anche a Natale!

- Consiglio n.10:
Rilassatevi, sorridete, fuori e dentro di voi. Siate amabili con tutti i vostri parenti sia con quelli che amate che con i "parenti serpenti", questi ultimi ne rimarranno spiazzati.
Vedrete che andrà tutto benissimo!

Buon Pranzo!

Florence


mercoledì 19 dicembre 2012

Il buongiorno si vede dal mattino

Buongiorno!
Scusate, sono stata via due settimane, e mi è stato impossibile avere una connessione decente! Ma rieccomi qui con nuovi racconti dalla mia esperienza.

Si stanno avvicinando tempi difficili per noi "poveri" vegani tendenzialmente crudisti: le vacanze di Natale! Vi parlerò nel prossimo post del pranzo di Natale, ma permettetemi ora di affrontare un argomento che mi sta molto a cuore: la prima colazione.
Mi è stato insegnato fin da piccola che un'abbondante colazione fa essere attivi per tutta la giornata, in forze, lucidi e produttivi.
Una colazione ricca di carboidrati, zucchero o miele, latte, caffè o tè o caffellatte e biscotti, magari uovo sodo, toast o pane burro e marmellata, cereali, yogurt, müsli, spremuta d'arancia...
Alt! Fermi tutti! Di tutto questo lungo elenco, salvo solo il succo d'arancia!
E adesso, se avete un po' di pazienza, vi spiego il perché.

Nella mia vita, la colazione ha sempre determinato l'umore della mia giornata e, viceversa, la colazione è determinata dall'umore col quale mi accingo a consumarla. Peggiore è lo stato d'animo col quale mi sveglio e maggiore deve essere la forza di volontà per contrastare l'impulso irrefrenabile a correre ad addolcire il malumore in pasticceria con un cappuccino ed una brioche alla crema! L'effetto lenitivo e piacevole, però, è solo momentaneo, infatti subentrano subito disturbi intestinali, senso di pesantezza iniziale e senso di vuoto pneumatico dopo un po' di tempo dall'assunzione. Per non parlare di quando la colazione, anche consumata a casa, staziona nello stomaco per un tempo determinabile solo su scala di era geologica, indecisa se ripercorrere i suoi passi a ritroso, esplorando vie evacuative alternative, o proseguire per il suo naturale cammino nel lungo e tortuoso sentiero verso il basso, fuori dal corpo.
Questo mi accade con tutto ciò elencato precedentemente, tranne che con la spemuta di arancia, o pompelmo o limoni.
Ancora prima di apprendere dei 3 "cicli circadiani" (cicli giornalieri: ore 4-12: di eliminazione; ore 12-20: di appropriazione; ore 20-4 di assimilazione; mi dilungherò sull'argomento in un post futuro) il mio corpo li conosceva già!
Mi era proprio impossibile scambiare il ciclo dell'eliminazione con quello dell'assimilazione, facendo un'abbuffata mattutina!
Da ragazzina il mio ideale era il digiuno mattutino, soprattutto per non essere costretta a perdere un quarto d'ora di sonno la mattina prima di andare a scuola! Poi recuperavo a pranzo, merenda e cena!
Forse il digiuno completo e regolare, la mattina, non è consigliabile, però stare attenti al delicato momento della eliminazione, fino a mezzogiorno, aiutando il corpo nel suo processo di disintossicazione dalle scorie, ovvero di quelle parti di cibo che non digeriamo ed assimiliamo, può aiutare veramente a stare meglio.
Si evita così di intasare il corpo, aiutando a mantenerlo "pulito", anche senza digiuni prolungati.
Può aiutare quindi, durante ciclo dell'eliminazione, l'assunzione di acqua, soprattutto se leggera di montagna, succhi di frutta acida, e centrifugati di frutta e verdura, frutta mangiata intera e, se proprio la fame ci assale, pochi cereali integrali.

Le mie mattine iniziano così:
Ore 7: lascio che il corpo si risvegli con un bel bicchiere di acqua leggera, a temperatura ambiente.
Dopo circa mezz'ora, una spremuta di arancia o pompelmo o, se sono in fase disintossicante convinta, una spremuta pura di due o tre limoni.
Verso le 8.30 mi preparo un centrifugato di mela-sedano-carota, in parti uguali ed un pizzico di radice fresca di zenzero.
Così la parte liquida della colazione è soddisfatta, i liquidi immessi andranno nella direzione dell'eliminazione.
Se più avanti nella mattinata mi viene fame, mi concedo una banana od una mela od un kiwi... Verso le 10.30
Poi di solito sono soddisfatta, e quello che aggiungo è solo acqua leggera.
Ma se voi avete languori e sensazione di vuoto allo stomaco, potete consumare dei cereali con un succo di frutta preparato da voi.

Riassumendo:
Ore 7: bicchiere acqua leggera a temperatura ambiente.
Ore 7.30: spremuta di agrumi
Ore 8/8.30: centrifugato di mela-sedano-carota e radice fresca di zenzero.
Ore 10.30/11: frutta fresca di stagione ed eventuali cereali integrali.

Avrete notato la completa mancanza di caffè o tè, sostanze eccitanti, che inizialmente sembrano svegliarci e darci tono per affrontare la giornata ma che, alla lunga, intossicano il fegato, con l'effetto contrario di renderci più affaticati, ma coi nervi tesi!
Dopo un paio di settimane di questo tipo di colazione, vi renderete conto della differenza tra energia vera e lucidità mentale, e il sostenere sui nervi, tesi come corde di violino, ogni azione, ciò dà l'illusione di poter essere veramente efficienti, durante una mattinata lavorativa!
Provare per credere!
E le vostre colazioni come sono?

Alla prossima col pranzo di Natale!

Florence

lunedì 3 dicembre 2012

Pronti? Via!


Allora, dopo questa infarinatura di base, siamo "virtualmente" pronti per cominciare il nostro viaggio!
Nello zaino mettiamo un pelucchino (coltellino) e molta frutta e verdura.
Questo, ve lo dico subito, non è un blog di ricette, anche se talvolta vi darò delle suggestioni...
Questo è un blog di esperienza filtrata da letture, qui si parla (anzi, dovrei dire si scrive) e si racconta, con registro semi-serio, cosa accade nel corpo e nella mente di chi si approcci al veganismo tendenzialmente crudista, con tutti i pregi, ma anche i limiti, dell'esperienza personale portata agli altri.
Vi posso raccontare, dunque, come io ho incominciato il mio viaggio e perché, ma ognuno di voi avrà la sua storia, i suoi tempi, i suoi successi ed i piccoli insuccessi.

Io personalmente ho cominciato da latto-ovo-vegetariana, ma qualche tempo prima sono stata onnivora per qualche anno, anni prima ancora ero vegetariana, e sono nata e stata cresciuta da onnivora... insomma, ho avuto vicende alterne, fino a che non sono approdata ad un veganismo tendenzialmente crudista, e qui ho trovato finalmente quel che cercavo, in termini di etica, ecologia e salute.
Fin da bambina sono stata molto sensibile agli effetti del cibi sul mio corpo, rifiutando ciò che quasi tutti i miei coetanei mangiavano, cioè le merendine e le patatine.
Sono diventata vegetariana da adolescente, per fortuna non contrastata dai miei genitori. Dai quattordici anni ho cominciato a praticare yoga, e la scelta vegetariana è stata una naturale conseguenza della "non violenza" nei confronti degli animali. Allora non ero a conoscenza e non se ne parlava molto, di come erano trattati gli animali negli allevamenti, e pareva che il non ucciderli bastasse, e non si parlava neppure molto di quanto possano far male alla salute il latte e i suoi derivati; dunque ero latto-ovo-vegetariana. Dopo circa otto anni di vegetarianismo, la mia alimentazione non era equilibrata, e non ero molto in forze. Persone che mi volevano bene mi hanno "quasi obbligata" a riprendere a mangiare carne per riacquistare la salute. Sembrava aver funzionato, ma in realtà era solo che avevo ripreso a mangiare altro rispetto ad insalata e pasta, ed avevo ricominciato a prestare attenzione (nel modo sbagliato, ora lo comprendo) alla mia alimentazione, trascurata per qualche anno.
Riprendo quindi per un certo periodo a mangiare carne, con grandi sensi di colpa nei confronti degli animali, chiedendo scusa ogni volta che compravo, cucinavo e mangiavo parti del loro corpo.
Inoltre, devo dire, e non me ne vergogno, la carne mi è sempre piaciuta! Sì, la carne mi piace! O almeno mi piaceva. Non sono una di quelle fortunate persone che dicono: No, nessuna fatica nel diventare vegetariana, la carne? mai piaciuta, e piano piano non l'ho più mangiata. No,io no. La scelta vegetariana per me è stata una scelta difficile, di testa e di cuore, non di stomaco!!
Dopo qualche anno, però, non ce l'ho più fatta, sono dovuta tornare vegetariana, se volevo continuare a "convivere" con me stessa!
Ed infine, per ragioni di salute sono approdata al veganismo (scoprendo quanto con ciò contribuissi alla causa degli animali ed ambientalista) e successivamente al vegan crudismo.
Per fortuna, il corpo, a mano a mano che lo nutri con cibi sani, vegetali, vivi, vibranti di energia, diventa sempre più sensibile, e il rifiuto per certi cibi morti, compresa la carne, diventa naturale. Quindi il cammino diventa sempre più virtuoso, con sempre meno sforzo!
Vi parlerò in maniera più dettagliata del passaggio dal vegetarianismo al vegan crudismo in uno dei prossimi post.

Una nota aggiuntiva:
Questo blog vorrebbe essere un luogo di scambio dove ognuno, con la propria esperienza, può aiutare gli altri ad affrontare la nuova vita vegan crudista.
Vi aspetto, dunque, con qualche commento e racconto personale!
Ciao a tutti e alla prossima!

Florence


domenica 2 dicembre 2012

"Macchine infernali"


Ed eccoci, come promesso, al post su come e con cosa "trattare" i cibi, prima di immetterli nel nostro corpo!


Possiamo berli:

- centrifugato
- succo
- spremuta
- frullato


Sgranocchiarli:

- frutta secca


Masticarli dolcemente:

- germogli
- fermentati
- spaghetti vegetali

Il kit del "vero crudista" comprende:

- spremiagrumi (a mano o elettrico)
- estrattore di succhi (a mano o elettrico)
- frullatore
- essiccatore
- piccolo macina caffè
- tritatutto.

Eventualmente:
- centrifuga (è preferibile l'estrattore di succhi)
- preparatore di latti di semi (soprattutto se vegan non cudisti al 100%)

...

Ed altre macchine infernali...

Più avanti info più dettagliate



Florence


mercoledì 28 novembre 2012

Vegetali random


Prima di descrivere "le macchine infernali" (come le ho definite nello scorso post), per trasformare un vegetale, nella forma se non nella sostanza (tipo farlo passare da un solido a trucioli di zucchine o da solido ad un succo con centrifuga), volevo brevemente dire che tipo di cibi possiamo mangiare.
Non si tratta solo di mele, pere, insalata, patate e qualche cavolo.
La varietà è molto più ampia. 

Lista informale di cibi possibili, buttata giù di getto, senza criteri di catalogazione:

 - frutta di ogni genere, forma e colore, io mangio anche le banane, rigorosamente bio e frutta tropicale in genere, anche se non si può dire che sia a "km 0"!!
- noce di cocco;
- limoni, limoni ed ancora limoni!
- lime;
- arance, arance spremute;
- frutta secca (che non sono il nostro cesto natalizio di noci, mandorle e nocciole), meglio detta: frutta essiccata;
- avocado;
- cetrioli, peperoni, zucchine, sedano;
- lattughe e lattughini vari;
- invidia, indivia, scarola, cicoria...
- cavoli, cavolini, cavoletti, cavolfiore...
- radici di ogni forma e colore;
- semi: mandorle, nocciole, noci, noci brasiliane, noci pecan, noci di macadamia, 
- semi di sesamo, di lino di zucca...
- cereali e legumi germogliati;
- oli di prima spremitura a freddo;
- germe di grano in polvere;
- pasta di olive, di carciofi...
- crema di mandorle, di arachidi, di nocciole, tahin...
- tuberi in genere;
- carote, carote ed ancora carote!
- pomodori, pomodorini, 
- aglio, cipolla, cipollotti, scalogno, porri;
- peperoncino, basilico, prezzemolo, origano, timo, salvia, maggiorana, dragoncello, menta...
- radice di zenzero fresco;
E tutto ciò che vi viene in mente di vegetale commestibile!
... ...
La caratteristica di questi cibi è di non avere etichette (in questo caso alimentari!), se non quella di provenienza (e del prezzo, naturalmente! A meno che voi non cogliate la mela direttamente dall'albero!).
Poi ci sono i così detti "super food", ma per ora accontentiamoci di questi!
A prestissimo con "le macchine infernali".
Ciao

Florence



martedì 27 novembre 2012

La mela a morsi


Essere vegan crudisti non vuol dire, solo, mangiare a morsi la frutta, anche se questo può essere un modo comodo e rapido per nutrirsi.
La cucina crudista può essere una Cucina con la "C" maiuscola, raffinata ed elaborata, saporita e gustosa. I cibi non cotti, possono subire vari trattamenti, senza che vengano alterate le loro qualità nutritive, le quali possono addirittura risultarne esaltate.
La prima estate "total raw food" che ho trascorso, vivendo un crudismo radicale, ho pensato: che bello! Niente più fornelli sporchi da pulire, pentole e piatti unti da lavare, tempo libero a volontà e non sprecato a cucinare!
Bè, direi che non è stato proprio così...
Se non ve ne eravate già accorti, facendo largo e continuativo uso di frutta e verdura, scoprirete che esse (soprattutto la frutta) hanno abbondante succo, zuccherino, appiccicoso, che colora a volte indelebilmente (provare una barbabietola rossa, per credere!) che ritroverete in ogni angolo della cucina! Gli apparecchi che utilizzerete per sminuzzare, frullare, centrifugare... una volta che hanno fatto il loro lavoro, voi dovrete prendervene cura, lavandoli accuratamente, e noterete che, spesso e volentieri, sono composti da numerosi pezzi di plastica e metallo assemblati, da strofinare con apposito spazzolino. Infine serviranno diverse ciotole di varie dimensioni e materiali, bicchieri, tazze, coltelli...
Senza dimenticare che frutta e verdura vanno a loro volta preventivamente lavate molto bene, eventualmente pelate, tagliuzzate...
Alla fine, forse non avrete meno da lavorare. Ma il bello è che potrete sempre scegliere di mangiarla a morsi, la mela, anziché berla, se un giorno non avete il tempo o la voglia di centrifugarla!
Quindi, non scoraggiatevi, con alcuni accorgimenti il tempo speso in cucina diminuirà e aumenterà di pari passo, il piacere di non-cucinare i cibi!
Alla prossima, con la descrizione di queste "macchine infernali". Se riuscirete a domarle, i vostri giorni saranno migliori!

Florence

sabato 24 novembre 2012

Approdi...


Il mondo vegan crudista è molto variegato, come potete verificare voi stessi visitando qualche sito che vi propongo.
Alcuni siti partono da un punto di vista animalista, sottolineando l'aspetto cruelty-free dell'alimentazione vegana, altri mettono l'accento sull'ecologia e la salvaguardia dell'ambiente, alcuni sull'aspetto etico e di riduzione della fame nel mondo, o quello salutistico.
C'è chi propone ed insegna squisite  ricette vegane o vegan crudiste; altri ancora sono partiti da scelte alimentari per approdare a scelte religiose, c'è poi chi, viaggiando da un paradiso terrestre all'altro, rincorre la bella stagione e meravigliosi frutti tropicali... ce n'è, insomma, per tutti i gusti!
Io non mi rispecchio necessariamente in ogni blog o sito che vi propongo, ma sono curiosa e mi piace esplorare questo "mondo nel mondo". Ognuno di loro rappresenta una sensibilità diversa sull'argomento vegan crudista, e tutti mi forniscono spunti per nuove riflessioni.
Per ora non li classifico, lascio che l'ordine alfabetico compia il suo democratico dovere.

Florence

venerdì 23 novembre 2012

Etichette, non alimentari!



Ora che ho dato tutte queste belle definizioni, è arrivato il momento di negare tutto!
Aaahh, in che senso? È impazzita?!?
No, no, ora mi spiego!
Le definizioni, le etichette, non mi piacciono! Tendono a dividere, non ad unire, a creare problemi, discussioni, litigi (ad alto livello, guerre!). Se si appartiene, con troppo orgoglio, ad un gruppo, quelli all'interno sono ok, quelli fuori hanno torto...
E poi, una volta che ci si è dati un'etichetta, ci si è catalogati e ci si sente costretti nel personaggio. Così si è più concentrati a rimanere attinenti a quel personaggio, che nella libera ricerca di un nostro modo di vivere, etico con noi stessi e con gli altri.

Soprattutto all'inizio del cammino vegano tendenzialmente crudista, se mi definisco subito vegan e crudista e, in un momento di crisi cedo ad una pizza Margherita, non è il caso che mi senta in colpa; l'essere costretta a correre in bagno, o l'incubo notturno da pesantezza sullo stomaco, basteranno a farmi "redimere"! E se invece non ho avuto alcuna conseguenza, meglio così, saprò di essermi presa una pausa, e il giorno dopo ricomincio con più determinazione. Se, una mattina, qualcuno mi coglie nell'attimo di debolezza, appoggiata ad un bancone di un bar che sorreggo la testa con una mano e con l'altra, con gesto sconsolato, porto alle labbra una tazza con un cappuccino, e mi dice "ma non eri vegana?"... Sgrunt!
Voglio sentirmi libera, di giorno in giorno, di scegliere i cibi che ritengo giusti per me, per l'ambiente, per gli animali e per gli altri esseri umani. Voglio sentirmi libera di avvicinarmi al vegan crudismo 
coi miei tempi, i tempi che richiede il mio corpo per accettare la nuova alimentazione, ed i tempi della mia anima che sta avendo una vera e propria rivoluzione culturale. È chiaro che dentro di me mi pongo delle regole, per non trasgredire troppo di frequente, ma se queste regole, inizialmente sono troppo rigide, c'è il rischio che mi venga la terribile tentazione di infrangerle spesso.
Non siamo tutti uguali. Navigando in rete, o parlando con amici, leggendo libri, ho potuto ascoltare e leggere i più diversi approcci al vegan crudismo. C'è chi, dopo aver letto un libro sul crudismo, in una sola notte, ed esserne stato folgorato, dalla mattina seguente è diventato crudista al 100%, ed ormai lo è da anni. Chi, ed è il mio caso, passa lentamente dal vegetarianismo al veganismo, per poi approdare al crudismo parziale (più del 60 %), con ricadute che diventano sempre più rare.
Chi mangia carne, non è un mostro, forse non ha le conoscenze giuste, non è stato sensibilizzato sull'argomento, o forse non è ancora arrivato il momento giusto per lui.
Forse un giorno sarete voi a sensibilizzare queste persone, ma non fatevi subito paladini della causa!
È solo un consiglio, naturalmente.

A tal proposito, vi consiglio anche, soprattutto per i primi tempi o con gli estranei di passaggio, se non avete voglia di trascorrere tutta una cena a raccontare perché non mangiate carne, a parlare di veganismo, a spiega cos'è il crudismo, e preferite parlare di cinema, di libri o della situazione politica attuale, alla eventuale domanda sul contenuto del vostro piatto, rispondete semplicemente: questa sera avevo voglia di mangiare questo! 
E, mi raccomando, non guardate con aria schifata il piatto di carne del vicino, o addirittura il commensale stesso.
Anche lui è come voi, è un essere umano, e forse voi stessi siete stati onnivori, prima della grande svolta!

Florence

mercoledì 21 novembre 2012

Domanda n°3: Ma allora, cosa mangi?



La vera domanda, la domanda delle domande, che vi sentirete porgere da tutti è: ma allora, cosa mangi?
Pare proprio che oltre alla carne, pesce, latte e latticini, uova e cibi cotti, non ci sia null'altro da mangiare, se non qualche trascurabile insalata di contorno.
Bhe, in effetti, messa così, non posso dare tutti i torti alla perplessità che trapela nello sguardo e nel tono di voce di chi mi pone questa domanda. Io stessa, man mano che procedo nel viaggio, mi stupisco ancora della varietà di verdura e frutta che la nostra Madre Terra ci dona, e della ricchezza dell'apporto nutritivo che ci fornisce.
Sembra incredibile riscoprire il mondo della frutta e della verdura, che è sempre stato vicino a noi, pensare che un frutto non sia solo l'ultimo elemento di un pasto composto da primo, secondo, contorno, etc...(e se non abbiamo avuto tempo di rinnovare le scorte alimentari, pazienza, la frutta si mangerà un altro giorno), ma che possa essere  il cibo, per almeno la prima parte della giornata.
In alcuni anni della mia vita, è successo proprio questo: io ed il mondo vegetale (piante da appartamento da innaffiare, a parte), siamo stati due mondi separati da unilaterale indifferenza, pigrizia (non ditemi che non avete mai sognato di avere sempre a disposizione qualcuno che vi sbucci la mela!), noncuranza, abitudini alimentari errate, mancanza di tempo... "Unilaterale", perché sono io ad essere stata insensibile ai richiami visivi, olfattivi della frutta e della verdura che, con le loro molteplici sfumature di colore e forme e con i loro profumi, sono sempre state lì, pazienti ad aspettarmi!
Ed ora eccomi qui, se non mi concedo diverse porzioni di frutta e verdura crude al giorno, il mio corpo le reclama! Sento come un vuoto dentro di me, una mancanza, che non è semplice fame, ma necessità di energia viva direttamente da alimenti vivi!
Ho scoperto che posso vivere senza carne (non sono stata cresciuta vegetariana), ho scoperto che posso vivere meglio senza latte, formaggio, ed anche uova, ed ora ho scoperto che se non mangio pane o pasta, non mi accorgo neppure, non mi manca. Ma non  posso dire altrettanto di frutta e verdura, che mi sono necessarie! Non sono crudista al 100%, la mia dieta comprende anche pane biologico integrale, prevalentemente fatto in casa, pasta bio integrale, riso integrale, kamut, quinoa, miglio...qualche patata o cavolo o legumi cotti lo stretto necessario ed in maniera conservativa. Questo soprattutto in inverno quando la stagione fredda ti richiede calore (non a tutti, ci sono crudisti al 100% che stanno benissimo anche alle nostre latitudini).
A volte ho anche dei periodi di "crisi", sempre piu rari, nei quali cedo a delle tentazioni, rimanendo sempre nel vegetarianismo, quali per esempio  "cappuccio e brioche" (deleterio!). Ma me ne pento sempre, come dimostrato anche dal vistoso foruncolo che appare sul mento, subito dopo la trasgressione!

Insomma, per quanto riguarda cosa magiare, c'è solo l'imbarazzo della scelta nel regno vegetale, bisogna solo imparare come trattare i cibi, affinché non vengano alterate le loro qualità nutrizionali, e come combinarli.
Alla prossima sul come, in che forma mangiare frutta e verdura. Non è solo questione di "sbucciare una mela"! (anzi, se non la sbuciate, è meglio!!)
Ciao

Florence


lunedì 19 novembre 2012

Domanda n°2: Crudista, perché?


Dopo essere diventati vegani potrebbe accadervi, come naturale continuazione del cammino, di tendere verso il Crudismo, come è accaduto a me.
Ora il gioco si fa duro!
Oltre alla consueta domanda: perché sei crudista?  potreste sentirvi comunque domandare: cos'è il Crudismo?  anche se il termine in sé non dovrebbe far sorgere equivoci.
Con Crudismo si intende, come intuibile, una dieta a base di cibi crudi. Qui parliamo di "Crudismo vegano", quindi solo alimenti di origine vegetale, non sottoposti a trattamenti che prevedano temperature superiori ai 42° C.
Crudismo: http://it.wikipedia.org/wiki/Crudismo
Raw foodism: http://en.wikipedia.org/wiki/Raw_foodism
Crudismo vegano: http://it.wikipedia.org/wiki/Crudismo_vegano
Raw veganism: http://en.wikipedia.org/wiki/Raw_veganism

Se diventare vegetariani vi è sembrata una scelta di vita particolare e diventare vegani vi ha fatti sentire un po' tagliati fuori dal mondo, diventando crudisti avete acquistato un biglietto per un'altro pianeta! Insomma, detto francamente, non è una scelta di vita facile...  ma ne sarete ripagati, ve lo assicuro!
Il Crudismo (Raw food) in Italia non è ancora molto noto, ma vedo che piano piano stanno nascendo nuovi siti di informazione generale e ricette. Ci sono inoltre diversi libri, alcuni tradotti, altri di autori italiani. (vi inserirò i link).
La risposta alla domanda "Crudista, perché?"  sarà, in realtà, l'argomento di tutto il blog.
Qui dico solo che, più che le parole, valgono le esperienze. L'energia, la salute, la leggerezza dopo i pasti, la lucidità mentale...(e potrei continuare), che si sperimentano, anche in un periodo breve di alimentazione crudista, parlano più di tutti i trattati sul Crudismo che troverete. Non è necessario essere crudisti al 100%, per incominciare a sperimentare uno stato di benessere ritrovato, magari dopo anni.

Abbiamo preso gli zaini (o le valigie con le rotelle, se siete più tradizionalisti nel viaggiare), presto vedremo cosa metterci dentro, per affrontare il nuovo viaggio!
Alla prossima!

Florence

mercoledì 14 novembre 2012

Domanda n°1: Vegan, perché?


Una domanda che vi sentirete fare spesso è: perché sei (o vuoi diventare) vegetariana/o?
Se poi siete "vegani" (o "vegan") vi potreste anche sentir chiedere: cosa vuol dire?

I "vegetariani" sono più noti e si dividono, in linea di massima, in: semplicemente "vegetariani" meglio detti "latto-ovo-vegetariani", cioè persone la cui dieta comprende anche il latte, i suoi derivati e le uova, oltre ai vegetali (verdura, frutta, semi...), e "vegetariani stretti", un tempo definiti con il termine "vegetaliani", che mi pare caduto in disuso, sostituito da vegani o vegan.
Veganismo: http://it.wikipedia.org/wiki/Veganismo
Veganism: http://en.wikipedia.org/wiki/Veganism

Io penso che il motivo per cui si diventa vegani "duri e puri" o "tendenzialmente" vegani, con rari momenti di cedimento, tipo quando la nonna ti porge la sua torta tutta uova-burro e zucchero, farcita con frutta stra-cotta, che adoravi quando eri bambina, e non puoi proprio dire di no (non potendo neppure addurre come scusa il sovrappeso!) non sia importante. Non intendo in senso assoluto, il fatto è che sperimenterete col tempo che, se, per esempio, desiderate cambiare il vostro regime alimentare e passare da onnivori (o già vegetariani) a vegani, semplicemente per dimagrire o per ragioni di salute, ben presto noterete come vi si affinerà la sensibilità verso il mondo animale, vi si svilupperà una coscienza ecologica oltre che animalista, ed approfondendo le vostre conoscenze nel campo, a mano a mano che cercate ricette e non solo, in internet o in libreria, capirete che essere vegani è anche un atto d'amore verso l'umanità, oltre che verso gli animali.
Viceversa, se diventerete vegani inizialmente "solo" per ragioni ecologiche o etiche, avrete il piacere di scoprire che anche la vostra salute ne gioverà enormemente! (nonché il vostro aspetto fisico!!).
Insomma, è tutto connesso...
vuol dire vivere in armonia con se stessi e con gli altri, nel proprio ambiente, su questa Terra, l'unica che abbiamo!
O almeno provarci!!

Vi propongo, a tal proposito, uno dei primi video che ho visto sull'argomento, dal titolo: "Facciamo il collegamento". È piuttosto noto, se lo avete già visto però, non guasta rivederlo (io l'ho visto più volte!). È fatto bene, visita le varie motivazioni che sono alla base di una scelta di vita Vegan, che non è solo una scelta alimentare (ne parlerò più avanti).
Buona visione!

Florence

domenica 11 novembre 2012

Benvenuti!

Benvenuti,
mi chiamo Florence (nome di fantasia, non sono pronta per fare outing), sono una vegana-tendenzialmente-crudista in erba.
Ho deciso di condividere il mio cammino verso un'alimentazione più sana, più eco-compatibile e più etica (non necessariamente in ordine di importanza), così ho aperto questo blog.
Spero di potervi essere utile con le mie prime esperienze da neofita in questo campo, ed anche di imparare qualcosa da voi.
Ciao e a presto!


Florence